lunedì 14 marzo 2011

Più religione, meno inglese: la riforma Gelmini sempre più vaticanista!


Probabilmente io sono particolarmente sensibile all'argomento visto che ho una figlia che tra due anni inizierà la prima elementare e non ho la minima intenzione di mandarla a una scuola privata, dato che CREDO nella scuola pubblica, ma che la MaryStar Gelmini diminuisca le ore di inglese e aumenti quelle di religione, mi fa vedere rosso! Già nel momento in cui ho iscritto mia figlia alla scuola dell'infanzia e mi sono trovata in mano il modulo per la scelta se farle frequentare o meno l'ora di religione mi sono venuti i brividi. Senza considerare poi che i genitori stranieri sono stati avvicinati e invitati a non emarginare i loro figli escludendoli dall'insegnamento della suddetta materia. Tralasciamo poi il fatto che mia figlia è stata tenuta in classe, nonostante il mio dissenso, perché non pensavano che una bambina italiana non la frequentasse. Lasciamo anche da parte il fatto che trovo assolutamente antieducativo insegnare a dei bimbi le preghierine prima dell'alfabeto e dei numeri. Poi, che le maestrine di religione dicano alle mamme: "Ma nooo, raccontiamo loro la religione come se fosse una favoletta!" e le mamme che si crogiolano nel roseo mondo delle fatine e si convincono che non gli farà certo male! No certo non gli fa male, li porta solo a prediligere una religione piuttosto che un'altra e ad emarginare chi non è come loro. La fede deve essere una scelta dell'individuo, non un'imposizione da parte dello stato. La costituzione lo dice chiaro e tondo nell'articolo 3 e nell'articolo 7: in Italia c'è libertà religiosa e lo stato e il Vaticano sono due cose differenti! Ma guardando le attività dell'attuale governo mi sembra che stiamo allargando santa romana chiesa fino a farla divenire coincidente con i confini italici.
La prima riforma della scuola, quella della Moratti diceva che fondamentali erano le "3 I": inglese, informatica e impresa. La Gelmini le ha tagliate, come tutto il resto, implementando solo ed esclusivamente l'insegnamento della religione. Va bene che attualmente per trovare lavoro bisogna pregare, ma che i nostri figli abbiano almeno la possibilità di andare all'estero a cercare lavoro credo lo si possa loro concedere, dato che già stiamo smantellando ogni altra possibilità in Italia. Cosa dobbiamo fare perché i bimbi abbiano un minimo di cultura che non sia data dalla televisione? Ricordiamo che una delle proposte del ministro era quello di portare in ogni classe un televisore... Dobbiamo necessariamente mandarli alle scuole private? Pagando fior di soldi? Evitiamo di commentare che il papa qualche giorno fa chiedeva ai rappresentanti dell'ANPI di aiutare le scvuole pvivate.... come se ne avessero bisogno.
Un tempo si diceva "cogitate gente", ma ormai visto che il cervello ce lo stanno risucchiano dal tubo catodico... Pregate gente, pregate!

Nessun commento:

Posta un commento