venerdì 19 marzo 2010

Il vortice del PDL


Questa destra è proprio in crisi, non sanno più che pesci pigliare!
Il problema delle firme ha provocato reazioni incredibili all'interno di un partito che evidentemente non ha ancora capito cosa vuol dire essere un partito politico.
Partiamo dal fatto che per avere più tesserati possibili le tessere le regalano, un po' come le tessere fedeltà del supermercato, peccato che il significato sia fondamentalmente differente e che non diano nemmeno il catalogo premi! Poi il problema firme, ma sì se le presentiamo con un paio d'ore di ritardo che problema c'è? Se facciamo firmare fogli in bianco o se sbianchettiamo all'ultimo momento e inseriamo un nome diverso, vuoi che non vadano bene? Alla fine devono ammetterci, scusa, altrimenti non c'è democrazia! Sì perchè alla fine il problema non è stato che non hanno rispettato le regole, il problema è stato girato sulla sinistra che egoisticamente voleva giocare da sola! Ma signori pidiellini, non è che stiamo facendo il campionato di freccette, stiamo scegliendo chi governerà per il prossimo mandato, tra le altre, le due regioni fondamentali italiane: Lazio e Lombardia. Com'è andata la storia lo sappiamo tutti ormai, inutile riassumere, certo è che da quei giorni il PDL è entrato in un vortice incredibile.
La stampa di regime, ehm italiana, riporta solo brevemente di litigate furibonde tra i dirigenti del PDL ,con tentativi di riappacificazione del presidente che urlando dice di litigare a bassa voce o ci si rende conto che del partito non hanno niente. Un po' come fanno certi genitori che si chiudono in una stanza per non fare vedere al figlio che litigano, poi un giorno se ne escono di punto in bianco che divorziano o esplodono in una litigata furibonda con le tipica scena di piatti volanti per la cucina, lasciando sbigottito il bimbo che credeva di vivere al mulino bianco. Vedendo quello che sta succedendo nel popolo delle libertà mi sembra che tra un po' vedremo proprio scene simili.
Quello che mi stupisce maggiormente è che i simpatizzanti del suddetto partito non sanno nemmeno loro cosa dire per giustificare il proprio inneggiare al rè, ehm presidente... alla fine le espressioni utilizzate sono sempre le stesse: "comunisti... egoisti... avete rovinato il paese quando eravate al governo... salutami il mortadella", ma se cerchi di approfondire non c'è altro che un improvviso arrossamento della cute, rigonfiamento dei bulbi oculari e delle vene del collo e di norma è meglio evitare di continuare o da bravi difensori della democrazia e dei diritti ti minacciano di prenderti a botte, che tu sia maschio o femmina se ne fregano altamente, comunista sei e botte devi prendere. Ma alla fine io spero che gli italiani si rendando conto che l'accusa spesso mossa verso il centro-sinistra di litigare continuamente possa far loro capire che se questo succede non è perchè siamo dei guerrafondai, ma succede perchè siamo un vero partito politico che discute e cerca di mediare e non un accozzaglia di servi che accetta quello che dice il capo, come al contrario succede nel partito del premier che decide e comanda e gli altri si inchinano al suo volere.
Altra chicca di questi giorni è che loro si vogliono riprendere la piazza, allora per dimostrare che loro sono in tanti che fanno? Organizzano pullman da tutta Italia, ma non come noi che attraverso le federazioni chiamiamo le società di trasporti, facciamo colletta e via, no, loro li pagano attraverso le nostre tasse e la gente la fanno andare gratis. Il nano lo ha detto che voleva 500.000 persone in piazza, no? Allora cosa c'è di più democratico di portarle gratuitamente e invitarle tramite mail e sms? Dopotutto lui ha la possibilità di farlo, chissenefrega se c'è la legge sulla privacy! Se i magistrati, quegli sporchi comunisti illiberali, si lamentano la interpretiamo noi la legge e alla fine se l'sms contiene la sigla SB è lecito, perchè lui è aldilà delle leggi! Mentre scrivo è arrivata pure la notizia che ai disoccupati daranno pure 100€ se partecipano alla manifestazione, ah beh che spontaneità, che libertà!
Insomma se sommiamo il tutto il dubbio che siano in crisi è sempre più forte e la speranza che una larga fetta di italiani se ne stia rendendo conto è grande.

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