lunedì 1 febbraio 2016

Figli di un bullo inferiore

In questi giorni si parla tanto di bullismo, piaga sociale che attanaglia l'adolescenza da tempi memorabili, ma che con l'avvento dei social network e dei metodi di chat moderni sta prendendo pieghe drammatiche.
Ne parlavo questa mattina con mia figlia mentre l'accompagnavo a scuola. La prima volta che ne abbiamo parlato è stato in prima elementare, quando ancora aveva crisi di pianto per ogni emozione forte, quello che la sconvolgeva era che fino all'anno prima i suoi compagni la consolavano, ora la deridevano. Le dissi che purtroppo era normale e che con il passare degli anni sarebbe, ahinoi peggiorata. Ora sono in terza elementare e la situazione, lei dice, è drammaticamente peggiorata. Quello che lei non capisce è il perché lo facciano: come possono prendere in giro un compagno di classe che ha problemi, quando questi problemi li ha sempre avuti, ma prima era un motivo di affetto e ora un motivo per umiliare questo bambino e metterlo all'angolo? E poi, perché prendere in giro un amico con motivazioni stupide? E in effetti pensiamo ai motivi per cui lei viene derisa e un po' ci vien da ridere:

  1. Mi dicono che sono grassa. Sì, rientri al pelo nel peso forma in effetti... ma dalla parte sbagliata, sei quasi sotto peso!
  2. Mi dicono che ho le orecchie piccole. Sì, e quindi? Se erano grandi? Se erano a sventola? Insomma, ogni motivo è buono per parlare di orecchie...
  3. Mi dicono che non faccio religione. Sì, ma se non sbaglio di religione ne sai più di loro, anche se non sai le preghierine e non vai a messa...
  4. Mi dicono che non sono un maschio, come se non lo sapessi...
  5. Mi dicono che le loro mamme dicono che tu sei una cattiva mamma. Ah, beh, se lo dicono loro...
Ma il controsenso maggiore è CHI le dice queste cose:


  1. la bambina a dieta da quando è nata, tendente all'obesità, che i genitori definiscono "la più bella del Mondo". Sono tanto felice per te, che tu non venga derisa per i tuoi problemi, ma deridere una compagna "anoressica", con la stessa arma che potrebbero usare contro di te, beh, mi sembra un pochino rischioso, così neh, a occhio...
  2. I piccoli della classe, ma non solo di altezza, piccoli... piccoli. Quelli che si comportano da bambini dell'asilo, quelli che la cartella gliela porta mammina, quelli che "è ancora piccolo" ipsa mater dixit
  3. I figli di chi ti dice: "Ma è italiana, dovrebbe essere battezzata" e se gli chiedi il perché, aspettandoti un ragionamento degno di essere chiamato tale, ti rispondono: "beh, è tradizione!". Ah beh, se è tradizione... aspetta che chiamo il prete, non avevo capito...
  4. Gli stessi bambini che "l'orecchino in un maschio è da frocio", quelli che o sono maschi tutti d'un pezzo a otto anni, sì dai, quelli che uscendo da scuola: "Mamma, dai muoviti, prendimi la cartella che pesa, sei sempre lì a chiacchierare come una gallina" e tu sei lì che tifi per lo schiaffone, che puntualmente non arriva. Oppure sono le femminucce, quelle tutte mollette nei capelli e vestitini alla moda, quelle: "Oh, ma... stai benissimooooo", con la stessa inflessione delle loro madri quando ti vedono con un nuovo taglio di capelli...
  5. I figli di quelle mamme che ti hanno insultato con motivazioni di una stupidità imbarazzante, ma che hanno fatto gruppo, si sono sentite forti e... e... hanno fatto le bulle, ma guarda un po'... non l'avrei mai detto! 
E tutto ciò a cosa ci porta? A me sembra tanto che i bambini rispecchino perfettamente i propri genitori, il famoso detto: "la mela non cade lontano dall'albero" calza a pennello. Io sono schifata dai genitori moderni, non sono genitori, sono "paraculi", nel senso che si comportano come se dovessero sempre difendere i propri figli dai problemi e li spingono ad attaccare il prossimo, come se questo fosse il metodo migliore di difesa. Non riescono a capire che loro sono i principali insegnanti dei propri figli, delegando (in contemporanea) maestre e professori a insegnare ai propri bambini l'educazione, il rispetto, la tolleranza, insomma quella sfera di comportamenti che li farà diventare bravi cittadini. Sono loro i primi ad additare, a giudicare e a fare i bulli, giustificando di conseguenza i propri figli, senza rendersi conto che non stanno facendo il loro bene, anzi. Finché madri si permetteranno di deridere altre madri perché non sono come loro, non potremo aspettarci un comportamento migliore dei loro figli, perché è comoda dire: "Così non si fa", la cosa importante è non farlo noi per primi! Se allo stadio urlate ai vostri pargoli di spaccare le gambe agli avversari, perché vi stupite se lo fanno? Se guardando la tv deridete una donna obesa, come potete stupirvi se vostra figlia chiama "cicciona di merda" una compagna? Ammettetelo almeno verso voi stessi, se proprio non ce la fate a fare coming out: i vostri figli sono dei bulli, perché VOI lo siete. 

2 commenti:

  1. Ottima riflessione hai toccato tutti i punti del bullismo. Sono d'accordo con te.

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  2. Complimenti per il piccolo saggio, mi trovo completamente d'accordo con te.

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