lunedì 29 settembre 2014

Una scelta oculata

Oggi sono passata, come ogni giorno, davanti alla vecchia scuola di mia figlia, l'asilo, per intenderci e ho notato un piccolo particolare che mi ha allibito.
Due anni fa in quell'asilo sono successi avvenimenti a mio avviso vergognosi (vd qui) tra cui un comportamento, che io ho sempre equiparato a un capriccio delle insegnanti. 
Durante una visita dell'ASL venne segnalata l'inappropriatezza di un gioco, per cui venne tolto dall'androne della scuola per garantire la sicurezza dei bambini. Inizia la scuola e due delle maestre cominciano a lamentare l'assenza di questo gioco e la necessità di aggiungerne uno nuovo. Io, vice-rappresentante di classe dei "grandi" feci notare che la cosa migliore sarebbe stata segnalare al comune questa necessità, richiedendo che, come d'ufficio era stato tolto un gioco, d'ufficio dovevano metterne uno nuovo. Ma no, guai a pensare di scrivere una lettera o far notare una mancanza a chi di dovere, la scelta migliore era, secondo loro, vendere qualsiasi cosa per racimolare la cifra necessaria per acquistare quello che volevano loro. Le altre mamme, di fronte al "è per il bene dei bambini" accettano e si comincia a fare merende a pagamento, vendita di torte, biscotti e cioccolatini nel giardino della scuola stessa. Ovviamente senza nessun permesso di alcuna autorità, ma "si è sempre fatto così". Faccio notare allora che così facendo i soldi arrivano sempre dalle stesse tasche, quelle di noi genitori e propongo di fare uno dei mercatini organizzati dalla proloco, che, in caso di partecipazione di una scuola, dava lo spazio gratuitamente. Ovviamente mi ritrovo, a dicembre a gestirmi il mercatino per i fatti miei: monto il gazebo, porto il tavolo e le sedie (il tutto gentilmente prestato dal partito in cui militavo), monto il mercatino e mi metto al gelo ad attendere qualcuno che mi dia una mano. In tutta la giornata io e altre due mamme e una maestra. Ricavato sui 150euro, non male, per un periodo di crisi. Torno a a scuola e vengo insultata allegramente perché lamento il fatto di essere stata una delle tre ad aver dato una mano, ma dopotutto si sa che la domenica la gente ha voglia di stare con la famiglia, io no eh... Ovviamente quando ripropongo di partecipare a un mercatino vengo derisa e si continua a vendere di tutto e di più alle solite mamme dell'asilo stesso. Sta di fatto che verso maggio finalmente ordinano il gioco che le maestre desideravano tanto. Arriva verso metà giugno, in pratica 15 giorni prima della chiusura della scuola e con mio grande stupore mi trovo di fronte un mini scivolo, di plastica colorata. Le maestre ce lo mostrano sorriso a 42 denti, orgogliose del meraviglioso acquisto, ma redarguiscono i bambini più alti, perché loro lì non possono andare. Ovviamente, se avete letto il post che vi dicevo all'inizio capirete che io ho ingoiato il solito boccone amaro e me ne sono andata disgustata, ancora di più quando, quel gioco, che sostituiva uno di legno piazzato nell'androne della scuola, viene messo nel giardino. Non mi sembra assolutamente la sostituzione tanto agognata Oggi ho avuto la soddisfazione di vedere che quel BELLISSIMO gioco è stato "cellophanato", i bambini non posso più usarlo, grandi o piccoli che siano. Una scelta oculata, vero care maestrine? 

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