giovedì 3 maggio 2012

De Supra Mundo

Certamente il contatto diretto con la morte che ho avuto la scorsa settimana, mi ha portato a ragionare una volta in più sulla morte e mentre di solito mi sono soffermata sul momento della morte, questa volta sono andata un po' più in là... 
Da agnostica il prevedere cosa possa esserci dopo è un po' come ragionare su come possa essere una probabile forma di una vita extraterrestre, ma in questi giorni l'ho fatto.
La prima domanda è la fondamentale, premettendo che esiste un anima (altrimenti è discorso finito) e che le anime sono in numero infinito: cioè ad ogni corpo corrisponde un'anima e viceversa. Se esiste quindi una vita "sotto forma di corpo" di ogni anima... com'è il corpo che la contiene? Come quello dell'essere umano che l'ha contenuta sarebbe la risposta più logica, no? Bene, ma quale corpo? Quello del vecchio tutto malandato? O potrebbe essere il corpo nella forma fisica migliore avuta in vita. Assumendo questo... chi muore bambino che fa? Rimane bambino per sempre? Spero ci siano degli asili... 
Che ragionamenti strani si fanno in momenti di disperazione... nei momenti in cui non ci si vuole arrendere alla morte e si vuole sperare in quei 20gr... per poter sperare di rivivere quella persona che ci ha appena lasciati e non  dover pensare all'infinito, per evitare che la depressione ci spinga nel baratro del "mai più"!

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