
Alla fine ce l'abbiamo fatta: siamo andati al concerto!
Arriviamo un'ora prima dell'apertura dei cancelli e in coda c'è ben poca gente, decido di stare lì comunque e alle 19.40 finalmente di aprono i varchi, entriamo... Piccolo, molto piccolo! Poca gente, molto poca! Insomma alla fine ci troviamo in seconda fila. Aprono due gruppi supporters: i "Transfers" gruppo di San Diego (CA) e i "Tribes" londinesi. Bravi, ma già da qui si capisce che l'audio non è il massimo.
Alle 21.30 finalmente si spengono le luci e parte il tipico boato, il concerto si apre con la ghost track dell'ultimo album:"The future is medieval". Salgono sul palco e cominciano con "Everyday I love you less and less", iniziamo saltando insomma, non che fosse difficile da immaginare vista la produzione del gruppo! Ricky sorride, ammicca, è carico... alla seconda canzone è già nella folla, in piedi sulla balaustra. Seconda canzone che tra l'altro è: "Never miss a beat", la preferita di mia figlia, la piccoletta che quando la sente canta a squarciagola e che quando le ho detto che volevo andare al concerto, mi ha chiesto:"Ma chi? Quelli di take a loo"?
Il concerto procede con un cantante pieno di energia, e che inizia con il primo singolo tratto dal nuovo album:"Little shocks"! La canzone che ha fatto capire che stavano tornando, dopo quattro anni di silenzio. Peccato l'audio sia scarso e la voce si senta ben poco e peccato per un pubblico poco numeroso e composto da deficienti! Il pogo sulle canzoni dei KC viene naturale, ma di norma finita una canzone ci si riprende gli spazi, non si rimane incollati come sardine in scatola. Io ero davanti per cui non vedevo molto bene gli urlatori centrali, ma Ste mi diceva che, oltre a urlare cazzate incomprensibili, facevano il saluto romano, probabilmente ispirati dal termine Kaiser... peccato che non ci sia politica nelle canzoni dei KC!
La canzone venuta meglio a mio avviso è "The angry mob", finita la parte "ufficiale", tacciono le chitarre, Ricky e Nick continuano con il fraseggio in un silenzio surreale, un secondo di silenzio e... boom, riparte tutto il gruppo con il ritornello, in un frastuono travolgente.
Il concerto finisce nella sua parte "ufficiale" con Ricky che sale le scale della discoteca, tra una micro-folla di fans e chiacchiera allegramente col pubblico, sempre ammiccando e sorridendo, ma con dentro una carica che si sente da come parla, da come si muove.
Escono e dopo qualche minuto rientrano per i consueti bis e finiscono con una delle poche canzoni lente: "Love's not a competition". Escono, si accendono le luci, ma dentro rimane una carica esplosiva, per tutto il ritorno in macchina sono riuscita a dire solo:"Oh, my God!" e mi sono ripromessa che la prossima volta sarà in Inghilterra, dove credo diano ancora di più di quello che hanno dato ieri sera, davanti, ripeto, a un pubblico per la maggioranza scarso e ignorante!
L'ultima nota è una nota personale, dedicata a tutti quelli che mi hanno detto di fare la persona adulta: signori miei, le passioni sono personali, l'amore per la musica e per l'arte è sempre corretto e non va giudicato a seconda di chi si ama. Essere adulti non significa andare solo alla Scala o a vedere musei e mostre, non sono io che sono infantile, siete voi che siete deficienti! Nel senso che deficitate di cultura, in questo caso musicale, io non disdegno la musica classica e tanto meno le arti figurative in generale, ma voi, che vi rifiutate di ascoltare musica con un minimo di ritmo, perché è da ragazzini, beh non sapete cosa vi perdete e fareste bene a pensare prima di sparare sentenze e offendere una persona, che semplicemente AMA un gruppo che voi nemmeno vi degnate di ascoltare, per cui... io sarò infantile, ma voi siete ignoranti, saccenti e discretamente imbecilli!