
Non è vero che ne sono uscita per la differenza di trattamento tra maschi e femmine all'interno del coordinamento stesso. Questa è una delle cause, che insieme ad altre ha contribuito alla maturazione della mia scelta.
Vero che il coordinatore non ha mai nascosto la propria antipatia verso la parità di genere presente nello statuto e nel regolamento del Partito Democratico, partito che lui rappresenta. Ma come già detto questo è stato uno solo degli ostacoli che mi ha portato alle dimissioni.
Il fattore primario è la vergogna che provo ogni volta che leggo, vedo, sento, mi parlano delle uscite pubbliche dei due consiglieri comunali del PD: il coordinatore e il capogruppo, nonché candidato sconfitto alle scorse elezioni. Uscite mai concordate col coordinamento, né se si tratta di uscita pubblica come "uniti per Calolziocorte" tantomeno come Partito Democratico. Nel primo caso in quanto si tratta di una lista civica per cui i due si forgiano del diritto di libera scelta, nel secondo caso perché... il PD esiste a Calolzio?
Altro motivo di imbarazzo è la convocazione delle "riunioni". Le "riunioni" a livello di regolamento non esistono: esistono l'assemblea pubblica e il coordinamento. E' un distinguo importante, dato che nel primo caso tutti sono invitati a partecipare ed esprimersi, nel secondo caso, c'è il segnale di un dialogo più politico e organizzativo, dato che tutti possono parteciparvi, ma poi solo i membri eletti del coordinamento possono esprimere il proprio voto. Vero che mai si è discusso di politica o si è arrivati a un voto, ma le regole se ci sono vanno rispettate, non solo quando fa comodo. Ricordo una proposta di organizzazione del coordinamento, convocate le redattrici del documento e smontata l'organizzazione punto per punto, un po' perché lo diceva il regolamento, un po' perché non era nel progetto politico del coordinatore. Tralasciamo il fatto che secondo me la mancata organizzazione è stata uno dei principali motivi di abbandono, cosa che ha portato ad avere attualmente alle "riunioni" 5/6 persone al massimo. Tralasciamo anche il fatto che il cosiddetto progetto politico si è trasformato in un silenzio da brivido.
Evitiamo poi di parlare delle volte in cui si sono fatte proposte di qualsiasi genere e le risposte sono per un motivo o per l'altro sempre negative.
Non parliamo della non rispettata laicità, dato che andiamo cozzare con uno dei temi più pesanti e importanti del PD: la difficoltà di mescolamento tra ex-Ds ed ex-Margherita. Una situazione simile alle emulsioni acqua/olio: puoi cercare di mescolare quanto vuoi, ma prima o poi li troverai di nuovo divisi.
Chissà come mai poi le informazioni e gli inviti che arrivano dal provinciale non vengono mai inoltrati ai membri del coordinamento. Mi chiedo chi sappia dell'esistenza di forum e coordinamenti attivi e ben funzionanti organizzati dal PD provinciale di Lecco, dato che MAI sono stati invitati. Mi chiedo anche se sappiano di circoli produttivi, anche se spesso in polemica con i livelli più alti, circoli che discutono e redigono documenti interessanti e vivi.
Lo ammetto, negli ultimi tempi non ho più frequentato il coordinamento, ma mi sono sempre tenuta informata del proseguo dei non-lavori e mi sembra che la situazione sia andata in calando sempre più, ma mi chiedo dove vogliamo arrivare: tra due anni abbiamo un'occasione d'oro. l'attuale sindaco è al secondo mandato, loro avranno un nuovo candidato, noi pure (spero)... dobbiamo cominciare adesso a lavorare, non possiamo aspettare di arrivare alla campagna elettorale per farci conoscere! Qui potrebbe partire il discorso su programma e alleanze, ma mi ci dedicherò in un'altra occasione!
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