lunedì 28 marzo 2011

La fortuna di essere amati!


Sta mattina ho assistito a una scena pazzesca!

Ieri pomeriggio mi ha chiamato la vet che era da Giogio e se volevo mi aspettava per fargli la terapia e fargli un po' di coccole.

Nella Gabbia vicina alla sua c'era un gattone, grigio, col muso arrabbiato. Aveva avuto un'infezione a una zampa, i padroni lo avevano portato da un veterinario che dopo averlo visitato e aver saputo che non mangiava autonomamente disse che questo gattone andava soppresso. I padroni lo portano così dalla mia veterinaria. Lei lo visita, gli fa gli esami del sangue e non trova nulla di preoccupante. Dalla dentizione sembra avere un paio d'anni, non castrato, evidentemente semi-randagio.

Io avevo portato del formaggio per il mio, ma nonostante un paio di annusatine, il Giogio, non mangia. Dò il formaggio a quest'altro... stessa scena. Peccato.

Questa mattina arrivo a trovare il mio patatone. Il Gatto Grigio è disteso, occhi sbarrati, sotto la lampada riscaldante. Lo hanno trovato questa mattina in piena crisi epilettica, valium per calmarlo e attendiamo i padroni.

Arrivano.

"Oh, è morto?"

"No, guardi, è solo addormentato...." e la vet spiega loro la situazione. La cosa migliore è attendere che si svegli e vedere la reazione al risveglio, ma la padrona, una signora di mezz'età, discretamente vestita si preoccupa di un aspetto della situazione: il costo! Piuttosto che pagare altro lo porta a casa così, nonostante la dottoressa gli spieghi che se si sveglia e ha una crisi questa potrebbe essere spaventosa e l'agonia potrebbe anche durare giorni... niente! Viene loro proposto anche di addormentarlo per sempre, anche se in verità il povero micio potrebbe riprendersi con un po' di cure, ma niente. Lo prendono, così e per non spendere altri soldi se lo portano via.

Sono, siamo, rimasti allibiti!

Io in momenti di poca lucidità volevo fare da donatore di sangue al mio, so che le cure mi costeranno l'intero conto in banca, ma spero con tutte le mie forze che il mio felino torni a casa, anche se questo dovesse costarmi impegno e soldi nel curarlo fino a quando starà bene, ma mi chiedo come si faccia ad avere un animale e non amarlo come un figlio! Come si può pensare di trattarlo come un giocattolo che quando si rompe si butta via.

Ho sempre saputo che i miei gatti sono fortunati, ma non credevo così tanto!

lunedì 14 marzo 2011

Più religione, meno inglese: la riforma Gelmini sempre più vaticanista!


Probabilmente io sono particolarmente sensibile all'argomento visto che ho una figlia che tra due anni inizierà la prima elementare e non ho la minima intenzione di mandarla a una scuola privata, dato che CREDO nella scuola pubblica, ma che la MaryStar Gelmini diminuisca le ore di inglese e aumenti quelle di religione, mi fa vedere rosso! Già nel momento in cui ho iscritto mia figlia alla scuola dell'infanzia e mi sono trovata in mano il modulo per la scelta se farle frequentare o meno l'ora di religione mi sono venuti i brividi. Senza considerare poi che i genitori stranieri sono stati avvicinati e invitati a non emarginare i loro figli escludendoli dall'insegnamento della suddetta materia. Tralasciamo poi il fatto che mia figlia è stata tenuta in classe, nonostante il mio dissenso, perché non pensavano che una bambina italiana non la frequentasse. Lasciamo anche da parte il fatto che trovo assolutamente antieducativo insegnare a dei bimbi le preghierine prima dell'alfabeto e dei numeri. Poi, che le maestrine di religione dicano alle mamme: "Ma nooo, raccontiamo loro la religione come se fosse una favoletta!" e le mamme che si crogiolano nel roseo mondo delle fatine e si convincono che non gli farà certo male! No certo non gli fa male, li porta solo a prediligere una religione piuttosto che un'altra e ad emarginare chi non è come loro. La fede deve essere una scelta dell'individuo, non un'imposizione da parte dello stato. La costituzione lo dice chiaro e tondo nell'articolo 3 e nell'articolo 7: in Italia c'è libertà religiosa e lo stato e il Vaticano sono due cose differenti! Ma guardando le attività dell'attuale governo mi sembra che stiamo allargando santa romana chiesa fino a farla divenire coincidente con i confini italici.
La prima riforma della scuola, quella della Moratti diceva che fondamentali erano le "3 I": inglese, informatica e impresa. La Gelmini le ha tagliate, come tutto il resto, implementando solo ed esclusivamente l'insegnamento della religione. Va bene che attualmente per trovare lavoro bisogna pregare, ma che i nostri figli abbiano almeno la possibilità di andare all'estero a cercare lavoro credo lo si possa loro concedere, dato che già stiamo smantellando ogni altra possibilità in Italia. Cosa dobbiamo fare perché i bimbi abbiano un minimo di cultura che non sia data dalla televisione? Ricordiamo che una delle proposte del ministro era quello di portare in ogni classe un televisore... Dobbiamo necessariamente mandarli alle scuole private? Pagando fior di soldi? Evitiamo di commentare che il papa qualche giorno fa chiedeva ai rappresentanti dell'ANPI di aiutare le scvuole pvivate.... come se ne avessero bisogno.
Un tempo si diceva "cogitate gente", ma ormai visto che il cervello ce lo stanno risucchiano dal tubo catodico... Pregate gente, pregate!

lunedì 7 marzo 2011

Un discorso attuale a 61 anni di distanza: Calamandrei e la scuola pubblica


Già un anno fa sul facebook girava il discorso di Calamandrei, ora torna d'attualità o forse, giustamente, ogni tanto si deve tornare su argomenti importanti per poter ricordare che siamo vivi e che abbiamo il dovere di reagire.
Calamandrei diceva:"
"Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.

Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di previlegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole , perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili,si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata.

Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare prevalenza alle scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico."

Sembrano parole dette qualche giorno fa e invece è un discorso del 1950 pronunciato a Roma durante il III congresso dell’Associazione a Difesa della Scuola Nazionale.


Credo non ci sia bisogno di commenti aggiuntivi, solo vi invito a leggere quello che ha detto il premier la scorsa settimana sulla scuola pubblica e quello che è uscito oggi sui giornali sul taglio di 20.000 cattedre. Mi chiedo sinceramente perché chi ha studiato e ha scelto la professione dell'insegnante, ha lottato per raggiungerla, con concorsi e quant'altro debba essere ridicolizzato, insultato e messo alla fame. Accusato di inculcare valori contrari alla morale in quanto insegnante in una scuola pubblica da chi, rappresentante del governo italiano, dovrebbe difendere proprio il ruolo dello stato nell'educazione della popolazione, mentre si preoccupa solo di aumentare il proprio conto in banca e di diminuire la cultura per poter portare a termine i propri disegni di onnipotenza. Negli ultimi anni sono diminuiti gli studenti che frequentano l'ora di religione, ma chissà come mai gli unici insegnanti ad avere aumenti di stipendio, contratto certo e addirittura ad aumentare di numero sono proprio quelli di religione. Visto l'andazzo non mi stupirei che venisse cambiato il primo articolo della costituzione in:"L'Italia è una dittatura fondata sulla religione", molto più descrittivo della situazione attuale!