sabato 2 ottobre 2010

"homo sapiens sapiens"... no "femena"!


A volte ci si chiede perché le donne chiedono le pari opportunità.
Sembra una forzatura femminista, come se le donne non fossero già sufficientemente riconosciute nel loro ruolo di "essere umano". Poi leggi certe notizie e improvvisamente te lo ricordi.
Molto probabilmente è vero che le donne che hanno la forza di battersi per avere pari diritti nei confronti degli uomini, sono quelle che vivono con la possibilità di sfruttare questo status, ma leggere che la metà delle donne ha subito un qualche genere di molestia ti fa pensare. Da una parte credo ognuna di noi abbia in un modo o nell'altro subito un qualche genere di violenza, anche non necessariamente fisica, possiamo averne ricevute di psicologiche o anche semplicemente verbale. Dall'altra le donne cresciute in culture meramente maschiliste nemmeno se ne rendono conto.
Il ruolo della donna è sempre più sminuito da una cultura che della donna guarda solo la fisicità e tenta di sminuirne le caratteristiche cerebrali.
Gli uomini sembrano temere determinate forme di ribellione e cercano di "abbassare i toni" con battutine spesso infelici su una eccessività nella richiesta di diritti delle donne, mentre alla fine i ruoli maschili e femminili sono indiscutibilmente distinti e l'uomo gode di maggiori facilitazioni. L'uomo porta fuori la pattumiera perché pesa e puzza; la donna pulisce, cucina, fa la spesa, cura i bambini, riempiendo pertanto la stramaledetta pattumiera che l'uomo porterà al cancello sbuffando e fingendo conati di vomito. Tralasciamo il discorso che se un uomo avesse almeno una volta nella vita i dolori mestruali forse la smetterebbe di fare il moribondo per mezzo grado di febbre ovviamente e torniamo a discorsi seri...
L'articolo di cui parlavo inizialmente insomma parla di queste donne immigrate che una volta di fronte ai diritti di cui potrebbero usufruire come italiane, si ribellano e cercano quella che dovremmo chiamare integrazione. I mariti ovviamente non lo accettano: avendo il ruolo di dominanza non vogliono perdere il diritto di sottoporre un essere umano per i propri scopi, per cui la violenza esplode. La soluzione dovrebbe quindi essere per Abdallah Khezraji (Vice Presidente della Consulta regionale per l’immigrazione) lasciare perdere gli immigrati e confidare nelle cosiddette seconde generazioni. Dovremmo essere soddisfatti di ciò? E le donne che stanno subendo dai loro mariti adesso? Ce ne freghiamo? Tanto sono cresciute abituate a questo genere di trattamento, per cui non se ne rendono nemmeno conto?! A me non va bene, sarà che sono cresciuta pensando che io sono un essere umano, non una femmina, per cui quando un uomo mi tratta come la tv insegna a trattare le donne, mi sento umiliata e l'unica mia reazione sarebbe quella di tirargli un sinistro tra i denti! E la paura che provo è quella di essere sempre più considerata femmina e meno "homo sapiens sapiens".
Quindi cari non stupitevi se lotto perché le conquiste della donne siano scritte e non più delle leggende metropolitane, ma vista la parabola culturale in fase discendente preferisco mettermi al riparo da ricadute storiche.

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