Domani è il primo maggio, festa dei lavoratori, ma con la crisi che non c'è festeggiamo tenendo aperti i negozi, si sa la crisi si scongiura con una ripartenza in primis del commercio, quindi quale occasione migliore di tenere aperti i negozi il giorno in cui si dovrebbe stare tutti quanti in panciolle? Dopotutto i lavoratori avranno diritto di far shopping quando pare loro più comodo, no? Anche perchè il 25 aprile è passato da festa della liberazione a festa della libertà... il primo maggio passerà da festa dei lavoratori a festa dei disoccupati, visto che a casa sono a casa e così come tutti gli altri giorni guardano chi ha i soldi far compere!
La disoccupazione è al massimo dal 2002 eppure teniamo aperti i negozi perchè si sa: è il primo sabato del mese e la gente ha i soldi da spendere, dovrà pur buttare via lo stipendio appena preso, no? Non ci preoccupiamo di chi i soldi se li sogna di notte, di chi non sa come farà a pagare le bollette, di chi rischia la casa perchè avendo un posto di lavoro ha aperto un mutuo e adesso non può più pagarlo. Le banche se ne fregano e la loro casa la vendono, perchè loro i soldi li devono avere, non importa dove andranno a vivere intere famiglie. Le banche, che ti propongono prestiti se hai già i soldi sul conto corrente e che se sei con l'acqua alla gola di dicono di chiedere i soldi a papà, anche se hai quarant'anni, una moglie e dei figli.
Alla camera le proposte del PD in materia di lavoro sono state bocciate e la maggioranza tanto per cambiare è rimasta indifferente di fronte alle richieste della minoranza e dei sindacati. Lucia Codurelli, deputata Pd e membro della commissione lavoro scrive: "Ancora una volta questa maggioranza si è distinta per le molte assenze e per il grande silenzio: pochissimi deputati del Pdl e della Lega sono intervenuti nel corso del dibattito negando che esistono questi problemi, e, contrariamente al voto positivo che aveva espresso in commissione, in aula ha votato contro, lega compresa, negando così gli aiuti invocati da tutte la parti sociali, a milioni di persone in difficoltà." La solita scena trita e ri-trita, la solita tiritera che porta poi ad accusare la minoranza di non fare nulla. Ma cosa può fare una minoranza ingessata dall'arroganza di chi, numeri alla mano, porta avanti leggi e interventi che possano garantire solo a loro una vita degna e agiata e che al popolo non pensa?
Se poi leggiamo i giornali la depressione sale vedendo che le dimissioni di Bocchino occupano gran parte dello spazio e dei problemi dei lavoratori nessuno ne parla, della serie: molto più importante un Bocchino di milioni di inculati!
La disoccupazione è al massimo dal 2002 eppure teniamo aperti i negozi perchè si sa: è il primo sabato del mese e la gente ha i soldi da spendere, dovrà pur buttare via lo stipendio appena preso, no? Non ci preoccupiamo di chi i soldi se li sogna di notte, di chi non sa come farà a pagare le bollette, di chi rischia la casa perchè avendo un posto di lavoro ha aperto un mutuo e adesso non può più pagarlo. Le banche se ne fregano e la loro casa la vendono, perchè loro i soldi li devono avere, non importa dove andranno a vivere intere famiglie. Le banche, che ti propongono prestiti se hai già i soldi sul conto corrente e che se sei con l'acqua alla gola di dicono di chiedere i soldi a papà, anche se hai quarant'anni, una moglie e dei figli.
Alla camera le proposte del PD in materia di lavoro sono state bocciate e la maggioranza tanto per cambiare è rimasta indifferente di fronte alle richieste della minoranza e dei sindacati. Lucia Codurelli, deputata Pd e membro della commissione lavoro scrive: "Ancora una volta questa maggioranza si è distinta per le molte assenze e per il grande silenzio: pochissimi deputati del Pdl e della Lega sono intervenuti nel corso del dibattito negando che esistono questi problemi, e, contrariamente al voto positivo che aveva espresso in commissione, in aula ha votato contro, lega compresa, negando così gli aiuti invocati da tutte la parti sociali, a milioni di persone in difficoltà." La solita scena trita e ri-trita, la solita tiritera che porta poi ad accusare la minoranza di non fare nulla. Ma cosa può fare una minoranza ingessata dall'arroganza di chi, numeri alla mano, porta avanti leggi e interventi che possano garantire solo a loro una vita degna e agiata e che al popolo non pensa?
Se poi leggiamo i giornali la depressione sale vedendo che le dimissioni di Bocchino occupano gran parte dello spazio e dei problemi dei lavoratori nessuno ne parla, della serie: molto più importante un Bocchino di milioni di inculati!