lunedì 22 marzo 2010

La farsa è finita



Alla fine ce l'hanno fatta, Berlusconi ha portato i sui devoti seguaci a Roma, ne aspettavano un paio di milioni, ne sono arrivati, per essere buoni e accettando i dati della questura, 150.000. Come sono arrivati lo si sa, o forse no? Sul web le notizie girano, sui media no, per cui non tutti sanno che oltre a quanto ho già scritto sugli autobus gratuiti, tra venerdì e sabato su un traghetto che andava da Olbia a Roma c'è stata una rapina: quella delle cuccette pagate da manifestanti che andavano a Roma per la manifestazione sull'acqua, che non hanno potuto usufruire delle cabine da loro prenotate e pagate di tasca loro, in quanto le stesse sono state loro confiscate per far dormire i poveri militanti PDL, ovviamente senza chiedere a quest'ultimi di pagare assolutamente nulla. Sul web gira un biglietto con la dichiarazione del capitano del traghetto che dice: "Non hanno usufruito della PROPRIA cabina in quanto assegnata al gruppo PDL". Evito commenti di sorta.
La manifestazione è stata direi ridicola, mancava poco che dopo il karaoke, partisse il trenino. Le interviste ai manifestanti hanno dimostrato che non avevano ben capito cosa fossero lì a fare e il comizio dello psico-nano una cosa a dir poco vomitevole. Tralasciamo l'intervento di Bossi che povero, ormai fa pena, tra che non si capisce molto bene quello che dice, ma dopo un ictus sfido chiunque a parlare comprensibilmente, ma per due volte ha tirato fuori la storia di Berlusconi in Europa che chiede cosa siano le famiglie trasversali. Poteva tirare fuori qualche altra storiella di Berlusconi in Europa, tanto tutti sappiamo che più di figure di palta e barzellettine non è che vada molto più in là! Poi le promesse, i giuramenti, l'ennesimo libretto in arrivo nelle case degli italiani, insomma sempre la solita Berlusconata. Tra le promesse vorrei ricordare la più faraoinica: battere il cancro, eh già, daremo a ogni medico un kit con le foto di Berlusconi, Bondi, Schifani, Tremonti e Brunetta che abbracciati fanno "booh", sì sì lo eliminiamo il cancro, ah come se ne scappa pure lui!
Eppure si erano tanto impegnati perchè fosse un successo, tra viaggi gratis, promesse di pagamento tramite le agenzie interinali ai disoccupati che fossero andati a Roma (purchè indossassero la maglietta "meno male che Silvio c'è) e lettere che con estrema delicatezza cercavano di risvegliare i sensi di colpa dei terremotati d'Abruzzo... com'è possibile che c'erano solo 150.000 persone? Una delle cose più divertenti è stato vedere la bandiera d'Italia lunga 500 e più metri, che probabilmente nei sogni del Berluska doveva essere sostenuta da migliaia e migliaia di persone inneggianti, che giaceva in mezzo alla via ricordando solo agli elicotteri che quello era suolo italiano. Il palco era ben più gremito della piazza insomma e scendendo dal palco, narra la leggenda, che anche lui abbia avuto un dubbio e abbia chiesto: "Ma allora quanti sono?". Pochi Silvio, pochi!
Finisce il tutto, passa la domenica e ci si rende conto che si deve far qualcosa, il gioco è stato di poco conto, bisogna trovare qualcuno che risvegli gli animi... animi? Bagnascooooo...... facciamo uno scambio di favori? E alla fine il nano, esperto in materia, esprime la sua solidarietà al papa per lo scandalo pedofilia e il cardinale invita a votare i moderati in quanto contrari all'aborto e in favore della vita. Tralasciamo il fatto che il signor premier ha fatto abortire la moglie, quando era già fuori dai limiti di tempo dettati dalla legge, dato che avevano trovato una malformazione nel bimbo, probabilmente aveva preso tutto da papà! Insomma le solite menate, ci manca solo che ricomincino con il motto anni 50/60: "Ricordati che nella cabina elettorale Stalin non ti vede, ma dio sì!" e siamo a posto, ma tanto gli italiani si bevono di tutto, per ora!

venerdì 19 marzo 2010

Il vortice del PDL


Questa destra è proprio in crisi, non sanno più che pesci pigliare!
Il problema delle firme ha provocato reazioni incredibili all'interno di un partito che evidentemente non ha ancora capito cosa vuol dire essere un partito politico.
Partiamo dal fatto che per avere più tesserati possibili le tessere le regalano, un po' come le tessere fedeltà del supermercato, peccato che il significato sia fondamentalmente differente e che non diano nemmeno il catalogo premi! Poi il problema firme, ma sì se le presentiamo con un paio d'ore di ritardo che problema c'è? Se facciamo firmare fogli in bianco o se sbianchettiamo all'ultimo momento e inseriamo un nome diverso, vuoi che non vadano bene? Alla fine devono ammetterci, scusa, altrimenti non c'è democrazia! Sì perchè alla fine il problema non è stato che non hanno rispettato le regole, il problema è stato girato sulla sinistra che egoisticamente voleva giocare da sola! Ma signori pidiellini, non è che stiamo facendo il campionato di freccette, stiamo scegliendo chi governerà per il prossimo mandato, tra le altre, le due regioni fondamentali italiane: Lazio e Lombardia. Com'è andata la storia lo sappiamo tutti ormai, inutile riassumere, certo è che da quei giorni il PDL è entrato in un vortice incredibile.
La stampa di regime, ehm italiana, riporta solo brevemente di litigate furibonde tra i dirigenti del PDL ,con tentativi di riappacificazione del presidente che urlando dice di litigare a bassa voce o ci si rende conto che del partito non hanno niente. Un po' come fanno certi genitori che si chiudono in una stanza per non fare vedere al figlio che litigano, poi un giorno se ne escono di punto in bianco che divorziano o esplodono in una litigata furibonda con le tipica scena di piatti volanti per la cucina, lasciando sbigottito il bimbo che credeva di vivere al mulino bianco. Vedendo quello che sta succedendo nel popolo delle libertà mi sembra che tra un po' vedremo proprio scene simili.
Quello che mi stupisce maggiormente è che i simpatizzanti del suddetto partito non sanno nemmeno loro cosa dire per giustificare il proprio inneggiare al rè, ehm presidente... alla fine le espressioni utilizzate sono sempre le stesse: "comunisti... egoisti... avete rovinato il paese quando eravate al governo... salutami il mortadella", ma se cerchi di approfondire non c'è altro che un improvviso arrossamento della cute, rigonfiamento dei bulbi oculari e delle vene del collo e di norma è meglio evitare di continuare o da bravi difensori della democrazia e dei diritti ti minacciano di prenderti a botte, che tu sia maschio o femmina se ne fregano altamente, comunista sei e botte devi prendere. Ma alla fine io spero che gli italiani si rendando conto che l'accusa spesso mossa verso il centro-sinistra di litigare continuamente possa far loro capire che se questo succede non è perchè siamo dei guerrafondai, ma succede perchè siamo un vero partito politico che discute e cerca di mediare e non un accozzaglia di servi che accetta quello che dice il capo, come al contrario succede nel partito del premier che decide e comanda e gli altri si inchinano al suo volere.
Altra chicca di questi giorni è che loro si vogliono riprendere la piazza, allora per dimostrare che loro sono in tanti che fanno? Organizzano pullman da tutta Italia, ma non come noi che attraverso le federazioni chiamiamo le società di trasporti, facciamo colletta e via, no, loro li pagano attraverso le nostre tasse e la gente la fanno andare gratis. Il nano lo ha detto che voleva 500.000 persone in piazza, no? Allora cosa c'è di più democratico di portarle gratuitamente e invitarle tramite mail e sms? Dopotutto lui ha la possibilità di farlo, chissenefrega se c'è la legge sulla privacy! Se i magistrati, quegli sporchi comunisti illiberali, si lamentano la interpretiamo noi la legge e alla fine se l'sms contiene la sigla SB è lecito, perchè lui è aldilà delle leggi! Mentre scrivo è arrivata pure la notizia che ai disoccupati daranno pure 100€ se partecipano alla manifestazione, ah beh che spontaneità, che libertà!
Insomma se sommiamo il tutto il dubbio che siano in crisi è sempre più forte e la speranza che una larga fetta di italiani se ne stia rendendo conto è grande.

giovedì 4 marzo 2010

20 giorni o poco più


Oh, ma quanto tempo è che non scrivo sul mio blogghino... ah, tanto... in effetti non è che non ho niente da dire, di cose ne avrei tante, ma mi sento ingessata nel mio ruolo politico. Sì, insomma le regionali tra 20 giorni e se dici mezza parola storta, azz.... hai fatto perdere voti! Poi secondo me c'è gente che fa perdere voti solo uscendo di casa, ma ne parliamo dopo le elezioni, per ora, tranquilli, va tutto bene, siamo tutti d'accordo e ci stimiamo tutti ogni giorno di più. Sarà, ma io un paio di cose da dire le avrei e secondo me prima escono meglio è, ma io sono giovane della politica e me ne sto zittina, buonina e tranquillina, accettando i consigli di chi ha più esperienza di me. Mi chiedo solo una cosa, non è che passate le elezioni vomito insulti come la famosa scena dell'esorcista? Bah, chi vivrà vedrà!
L'unica cosa che vorrei dire è in difesa di un'amica e questa volta faccio nomi, perchè non mi va bene che una persona venga ingiustamente accusata di colpe che non ha: Chiara Bonfanti. Chiara è la seconda candidata alla regione Lombardia nella provincia di Lecco, ed è stata scelta dalla direzione provinciale del PD lecchese. Lei è stata scelta perchè è una persona in gamba in grado di portare voti al PD. Lei è stata scelta dopo aver valutato tutte le candidature pervenute dai circoli. Lei è stata scelta perchè ha esperienza nonostante sia una giovane donna. Lei è stata scelta anche perchè proveniente da una cultura politica differente dal consigliere uscente Carlo Spreafico. Lei non si è autonominata candidata, lei è la NOSTRA candidata. Questo per dire che dobbiamo dire basta con la menata del "vuole spaccare il partito", queste sono manfrine ridicole, il congresso signori è finito, ora siamo un partito unico, siamo il PD chi è dentro non vuole spaccare il partito, vuole fare politica e non subirla! Io mi sono stufata di sentire ex-ds , ex-margherita, ex-dc ed ex-pci, il PD è un partito che deve necessariamente abbracciare tutti i suoi sostenitori aldilà dei vecchi schieramenti e invece di prendere le differenze come difficoltà, dovremmo sfruttarle per poter raggiungere dei risultati a carattere politico degni di un partito con una storia pregressa come quella di coloro che sono entrati a far parte del PD. Noi non siamo il PDL che attende sempre che l'imperatore detti legge, noi dovremmo parlare di politica, discutere e raggiungere una mediazione per poter sintetizzare in termini politici il nostro pensiero. Io nel PD non ho MAI parlato di politica una volta, ho solo parlato di banchetti, iniziative, buste da consengare, firme da raccogliere, ma mai abbiamo parlato di politica. Ogni volta che in coordinamento di circolo si è rischiato di parlare di politica, i soliti codardi hanno mantenuto il tipico comportamento da conigli: "abbiamo cose più importanti". Ma sì parliamo di chi va a mettere i volantini nelle cassette della posta, quello sì che farà cambiare le sorti del voto, ma ops non dovevo parlare di politica, o forse sì?