domenica 31 gennaio 2010

Una tazzina di sale nel lago


Ieri sera mi sono ritrovata a casa dei miei vicini, una coppia splendida, due persone con cui vale la pena passare le proprie serate, ma con noi c'era il cuggino di uno di loro, un individuo allucinante, con il mio compagno mi sono ritrovata a dire che mai avevamo conosciuto un essere così strano. Va bene, ha grossi problemi di svariato genere, ma di una rigidità mentale che ho trovato in poche persone. Leghista, ovviamente, mi sentirei di dire! Quando sono tornata a casa mi sono messa a pensare a come si può far cambiare idea a certe persone e automaticamente ho pensato che è impossibile, ma bisogna lavorare su chi ha una elasticità mentale meno simile a quella di un cubo di marmo! Dove sta l'inghippo della questione leghismo? Da una parte sulla deviazione mentale dovuta a un'informazione televisiva che pone in risalto solo ed esclusivamente le differenze e la negatività degli stranieri, non ti spinge a pensare, ti spinge solo ed esclusivamente a chiudere i boccaporti per non farsi trascinare dalla marea nera, dall'altra sulla semplicità del ragionamento odio e rifiuto. Secondo me il metodo migliore per convivere è aprirsi mentalmente verso chi viene da culture differenti dalla nostra.
Proviamo a pensare come stiamo noi quando ci trovamo di fronte a persone differenti da noi, non dico solo stranieri, anche italiani, ma che semplicemente hanno abitudini a noi opposte. Se l'altro cerca di mediare accettiamo, se si chiude ponendosi in un ruolo di superiorità noi facciamo altrettanto! Allora proviamo a pensare a un uomo o una donna che ha vissuto in una società con regole completamente differenti dalle nostre, come può sentirsi se noi lo emarginiamo e ci poniamo dalla parte della ragione solo perchè siamo abituati a vivere in Italia? Sono convinta che si chiude, tende a cercare la compagnia di connazionali e odia una società che lo rifiuta.
Proviamo poi a pensare quando noi italiani siamo all'estero per periodi più o meno lunghi: primo cerchiamo ristoranti italiani, perchè ci poniamo al di sopra delle abitudini straniere, dicendo che la cucina italiana è la migliore, quando magari non abbiamo nemmeno provato quella del paese in cui siamo; secondo cerchiamo altri italiani per poterci esprimere nella nostra lingua madre e parlare di argomenti condivisi; terzo critichiamo lo stile di vita, il modo di vestire degli indigeni. Quindi, perchè uno che è nato e cresciuto in un altro paese non dovrebbe fare lo stesso quando è in Italia? Per lui la normalità è un altra, sta a noi cercare di inserirlo nel nostro paese, fargli capire che le nostre regole, le nostre leggi magari nel suo paese sono inaccettabili, ma se vuole essere accettato deve accettarle, così come noi dovremmo cercare di ascoltare le loro rimostranze su atteggiamenti che noi abbiamo per abitudine e per loro sono difficili da accettare. Perchè dobbiamo forzare la mano perchè loro accettino tutte le nostre regole e noi non cerchiamo di comprendere e accettare che se uno è abituato a comportarsi con delle regole è indubbiamente difficile "uscirne". Ho già scritto di questo qualche mese fa e non riesco a darmi pace che ci siano persone che non riescono a mettersi nei panni degli stranieri e per questo li odiano a priori.
Una delle obiezioni più frequenti è: "ma se io vado al loro paese e non seguo le loro regole mi linciano", vero, ma allora se loro fanno un errore noi lo dobbiamo ripetere per vendetta? Ci dichiariamo migliori, più civili, più aperti e poi dobbiamo seguire le regole che per noi sono la dimostrazione della loro "inferiorità" per quale motivo? Se veramente siamo "migliori" dimostriamolo! I paesi che si sono dimostrati più aperti sono quelli che ora hanno meno problemi con l'immigrazione. L'esempio delle banlieu non sussiste per il semplice fatto che gli extracomunitari che si sono ribellati erano proprio gli emarginati, non gli integrati! Ma è ovvio: se io sto bene dove sto non faccio casino, se sto male cerco di cambiare le cose, se non posso farlo con le parole lo faccio con i gesti, se i gesti di umanità non servono passo alla violenza; allora non è meglio il solito prevenire?
Ma la seconda grossa domanda è: come diamine faccio a far cambiare idea a chi guarda la tv e crede che l'informazione che ci danno sia lo specchio della realtà? Un'idea che mi era venuta è quella di fare un incontro interculturale, ma quanti leghisti accetterebbero il confronto se la prima risposta che ti danno è: "mi fanno schifo, mi rifiuto"? Sarebbe come buttare una tazzina di sale nel lago nella speranza che si trasformi in mare! Devo cambiare l'informazione, ma come faccio se ai governanti va bene così: mantenere la gente timorosa e ignorante per rimanere al governo? E' un serpente che si morde la coda, ma io la speranza non la perdo, a costo di prenderli uno a uno e ragionarci. Vivo di utopia probabilmente, ma sono convinta che come un onda, ne cambio uno, quell'uno parlerà con altri 5, quei 5 con altri 25 e alla fine ce la faremo, li porteremo a ragionare e ad avere un'Italia migliore!

martedì 19 gennaio 2010

Fallo in chiesa!


Ho deciso, confesso uno dei motivi per cui ho deciso di "lasciare" la religione.
Ovvio, non sono sempre stata agnostica, sono battezzata, comunicata e cresimata, vi dirò di più ho anche fatto l'assistente catechista per un anno. La mia famiglia non è certo composta da persone dedite alla religione, nessuno dei miei famigliari più stretti va a messa o prega tutte le sere prima di andare a letto, ma per un buon periodo sono stata una brava cristiana: messa tutte le domeniche, confessione e comunione costanti, preghierina prima di dormire, insomma nulla da eccepire!
Quando avevo circa quindici anni arrivò un nuovo prete nella mia parrocchia, giovane e carino. Io avevo sempre preferito l'arciprete del mio paese un uomo burbero, secco, che ti faceva rimanere di stucco con le sue parole dure e impietose anche di fronte a bambini innocenti, questo al contrario era dolce, a modo, appagante e ci volle ben poco perchè tutti i miei coetanei preferissero avere a che fare con lui piuttosto che col capo. Una mia vicina di casa poi cominciò a frequentare l'oratorio tutti i giorni, per potergli stare vicino e ben presto mi confessò di essersi invaghita del bel pretino. Io le dicevo che sì ok, è come quando ti innamori del tuo professore, lo puoi guardare con occhi sberluccicanti cuoricini, ma sicuramente lui non avrebbe mai condiviso questo suo amore terreno, essendo un prete: un uomo dedicato alla preghiera e all'amore di Cristo. Un giorno questa mia amica venne da me piangendo come una disperata, aveva sentito dire che il pretino frequentava un'altra delle numerose spasimanti. Ovviamente le dissi di non farsi tradire da persone che bestemmiavano. Una settimana dopo la mia amica piangeva ancora più forte: era entrata in canonica e aveva visto con i suoi occhi il pretino avvinghiato all'altra mentre si baciavano appassionatamente. Questa cosa mi fece uno schifo tale che per anni non misi piede in chiesa e all'oratorio e ancora adesso quando vantano questo prete, ho il vomito: non solo tradiva l'abito che portava, lo faceva con una sedicenne: una minorenne!
Già dalle elementari non facevo religione a scuola dato che mi sembrava un'immensa perdita di tempo ripetere quello che il sabato ci insegnavano a catechismo e già non gradivo la campagna elettorale fatta dal pulpito (oltretutto per la lega), ma da quel momento ho capito che la chiesa fa schifo, da quel momento ho cominciato a ragionare razionalmente e alla fine sono giunta alla conclusione che tutto quello che riguarda le religioni è stato scritto da esseri umani, non credo che mai un qualsiasi dio sia sceso a dettare leggi. Magari qualche folle sotto effetto di droghe ha creduto che così fosse, ma non credo sia effettivamente successo altro. Per molti sto bestemmiando, lo so, ma non mi interessa, odiatemi, l'ho detto nella mia presentazione che è più facile odiarmi che amarmi. Lo ripeto se un dio esiste e mi vede farà qualcosa quando tirerò le cuoia, per ora mi comporto come credo sia giusto nel solo rispetto degli esseri umani che mi circondano, ovvio che se mai quel pretino venisse a farmi la predica gli sputerei in un occhio senza indugio!

domenica 17 gennaio 2010

Prevenire è meglio che curare!


Non sono una persona che si commuove facilmente vedendo drammi umani, di norma piango come una fontana se vedo animali feriti o morenti, ricordo che la prima volta che ho pianto a dirotto per un film è stato alla fine di "Zanna gialla", dove il cane deve venire soppresso perchè ha contratto la rabbia. In questi giorni però vedendo il dramma di Haiti ho pianto pensando che oltre al danno di essere il paese più povero del continente Americano, se non del mondo intero, c'è stata la beffa di un terremoto, ma è una beffa o semplicemente una strage annunciata? Domanda retorica, ovvio, l'ONU aveva già denunciato da anni il problema di una capitale posta su una zattera schiacciata da tre enormi placche, ma come spesso accade il grido è stato inascoltato e adesso piangiamo per un paio di milioni di persone che hanno perso tutto.
Gli scienziati ci parlano di Pangea e Pantalassa: quando nacque la Terra era composta da un grande continente e un unico mare, continentone che poi si è diviso e in un "paio di anni" è arrivato ad essere quello che conosciamo ora. Ancora adesso i continenti, le placche in termini tecnici, si muovono più o meno velocemente, provocando tutti i fenomeni che tanto temiamo: terremoti, maremoti, vulcani, tsunami, geiser... crediamo forse che la comparsa dell'uomo sulla Terra abbia comportato uno smorzamento di questi fenomeni? Se lo pensassimo saremmo lievemente arroganti!
Ma allora pensiamo un attimo a tutti i campanelli di allarme che spesso suonano, ma spegniamo come l'allarme del freezer se tenuto troppo aperto...
Cominciamo da casa nostra: il Vesuvio ad esempio, possibile che dobbiamo aspettare che sia lì lì per esplodere per mandare via la gente che vive in case, oltretutto abusive? Ricordiamoci che il Vesuvio è un vulcano molto più violento dell'Etna, dato che uno erutta lava basica e l'altro acida per cui uno fa colate di lava più o meno lente, l'altro (il Vesuvio) esplode violentemente con la tipica nube piroclastica, che puoi correre quanto vuoi, ma se ti raggiunge ti polverizza istantaneamente; credo che la storia di Pompei ed Ercolano sia nota a tutti. Il Vesuvio è ritenuto il vulcano "più temuto d'Europa" e noi lasciamo che la gente viva sulle sue pareti, nella speranza che ci sia abbastanza tempo per evacuarle tutte nel momento in cui si risveglierà.
Un altro celebre caso di "speriamo di cavarcela" è San Francisco dove da decenni si attende il cosiddetto "big one" cioè il terremoto che dovrebbe definitivamente staccare la città dal continente americano, la metropoli è infatti costruita sulla faglia di Sant'Andrea, faglia che attraversa tutta la California. Ovvio che la ricchezza degli americani fa sì che gli edifici siano antisismici e la sicurezza sia molto maggiore di quella della povera Haiti, ma se effettivamente succede l'irreparabile voglio vedere che accade! In quarta superiore in classe con me c'era una ragazza di San Francisco, un giorno mentre eravamo in classe abbiamo avvertito una lieve scossa di terremoto, lei in automatico si è fiondata sotto il banco e ha cominciato a piangere disperatamente, proprio perchè terrorizzata dalla possibilità di crolli.
Io mi chiedo perchè nell'era moderna non facciamo nulla per evitare drammi come quello di Haiti. Capisco che abbiamo costruito città in luoghi che quando sono state fondate sembravano meravigliosi e caratteristici, ma adesso che sappiamo come funziona la nostra amata Terra perchè non interveniamo, anche andando contro il volere della gente che ci vive? Capisco che per un governo possa essere difficile intervenire contro il volere delle persone, ma sempre per il concetto che prevenire è meglio che curare facciamo qualcosa prima che Gaia continui a vivere e noi a morire, oltretutto per nostra negligenza. Noi umani ci crediamo più forti di tutto quello che ci circonda, solo per l'abilità che abbiamo avuto di creare suppellettili e di modificare parte del territorio a nostro piacimento, crediamo di aver sottomesso la natura al nostro volere, mentre dobbiamo renderci conto che la Terra, se è come è adesso è perchè è viva sotto ai nostri piedi: si muove, respira e noi umani non possiamo fare altro che accettare un forza che è molto più forte della nostra, quindi se vogliamo sopravvivere dobbiamo capire che la natura va assecondata, perchè mai fermeremo i continenti dalla loro deriva, mai spegneremo un vulcano, forse possiamo riscaldarla e avvelenarla con l'inquinamento, possiamo imbragare lati di una montagna perchè non franino, ma non possiamo ucciderla e fermare definitivamente il corso della natura, anche perchè significherebbe la fine della vita stessa!

martedì 12 gennaio 2010

Il trono di cartapesta


Sta mattina parlavo con mia nonna di come parlano i nostri politici: ad ogni problema italiano rispondono con una richiesta di osservazione delle condizioni di altri paesi. Oggi pomeriggio il senatur se ne esce, a seguito della denuncia dell'Egitto sui fatti di Rosarno, con il solito, appunto: "guardate loro cosa fanno".
Quello che mi chiedo è: sta persona e con lui molti altri, credono forse che siamo ormai all'idillio come paese? Possibile che dobbiamo sempre guardare a chi sta messo peggio di noi? Insomma poniamo l'attenzione su realtà peggiori della nostra, ma vogliamo crescere o vogliamo restare sul ciglio della recessione economica e civile? Non mi sembra che l'Italia possa essere messa al primo posto in nessun ambito. C'è sicuramente chi sta peggio di noi, ma anche chi sta meglio di noi, ma chissà come mai non lo si fà mai notare! I nostri politici mentono spudoratamente sulla situazione del nostro paese, nella speranza che il popolo pecora non controlli se quello che stanno affermando rappresenta la verità o meno, poi se lo scoprono l'abitudine è negare quello che si era in precedenza affermato, tanto le pecore hanno memoria breve!
Ci propinano sondaggi fasulli, dati sfalsati e noi dobbiamo necessariamente credere che quella è la verità, ponendoci su un piedistallo di cartapesta. Chi segnala anomalie viene messo a tacere con il roboante: "comunista!" e il popolo mediaticamente drogato si siede sul trono davanti al 19pollici ultra-flat-HD-digital-prespocull e sorride per quanto si sta bene nel belpaese. La sera va a dormire e nel dormiveglia rifà i conti: tra la rata del divano, il mutuo, i libri di scuola della maggiore, il completo da calcio del figlio minore, il cellulare per la moglie e il palmare per il marito... che si fà? Il lavoro è sempre meno e chi ne ha non viene pagato, la banca ti chiama quando ne ha bisogno e non risponde quando la chiami... scricchiola un po' sto trono, ma dicono che la crisi è un fenomeno allarmistico dei comunisti, come quel terrorista che ha suonato la sirena dell'allarme per aver previsto lo sciame sismico all'Aquila, in galera! Noi siamo il miglior paese al Mondo, se cade il mio tronetto cadrà la Terra intera! Poi un giorno ti svegli perchè suonano alla porta: "Le ultime rate? no non le ho pagate... ma, ma... la crisi... le pagher..." e il trono se ne va, col divano, il tv color, il palmare e il cellulare! Ti guardi attorno e.. ops... sono caduto dal trono, ma loro, quelli che mi hanno detto che la crisi non c'era, che il lavoro sarebbe ripreso, che il turismo ci avrebbe salvato sono ancora lì a tuonare contro i comunisti disfattisti che mettono paura alla brava gente, quelli che la domenica guardano 4 cerebrolesi litigare alla tv, che a Natale guardano il cinepanettone e esultano perchè ora si chiama d'essai, che le notizie le seguono su "Studio aperto", che se vedono un nero per strada ridono perchè: "io non li distinguo nemmeno, sono tutti uguali".... gli ttaliani... gli ttaliani stanno bene, guarda il Burundi, loro stanno male... guarda... guarda... guardami e dimmi come sto!

sabato 9 gennaio 2010

Brucia la miccia


"Rosarno, Rc, Italia... non periferia di Parigi o Francia, parliamo di Italia." Questa è la paura delle persone con cui ho parlato in questi due giorni di scontri tra bianchi e neri, tra residenti e stranieri. Quello che mi colpisce è che molti come reazione alle notizie di violenze, pongono in primo piano la non regolarità degli stranieri e la mancata riconoscienza di questi nei confronti di un paese che li ha accolti. Ma è veramente questo il punto della questione? Questi sono degli stranieri integrati o sono schiavi ghettizzati?
Qui nella civilissima Lombardia non abbiamo di fronte agli occhi le condizioni di vita di queste persone! Non sappiamo cosa vuol dire vivere stipati in stanzoni, senza acqua, riscaldamento, corrente, senza che ti portino via la monnezza perchè non hai pagato l'azienda che te li raccoglie. ma chi ti ha mai detto che devi farlo? Nell'hiterland milanese, già cominciano voci di enormi fabbricati popolati da extracomunitari che vivono in condizioni pietose! Noi lombardi che se non ci funziona l'ascensore in un palazzo di quattro piani facciamo un casino...
Queste persone, lavorano per pochi euro in Italia, fanno la spesa in Italia, vivono in Italia, ma non sono italiani perchè chi dà loro lavoro non fa tutte le pratiche affinchè anche queste persone possano usufruire dei nostri diritti e nel contempo accettare le nostre regole e i nostri doveri.
Gli scadenti media italiani evidenziano la loro violenza senza spiegare le reali condizioni di vita di queste persone; non metto in dubbio che un'esplozione di brutalità come quella narrata a Rosarno non fà certo piacere a nessuno, ma come dice una nota pubblicità: "prevenire è meglio che curare"! Non possiamo aspettare che scoppi la violenza in tutta Italia e tentare di schiacciare il "nemico" con la presenza armata che a mio avviso potrebbe essere la miccia... accesa, dobbiamo cercare di intervenire a favore di chi ci raccoglie le arance, munge le vacche, cuce le borse, sta davanti ai forni, perchè sono parte della nostra forza motrice! Potrebbe essere utile anche per far ripartire l'economia, dato che gli stranieri in queste condizioni sono moltissimi.
Il governo parla tanto di lotta alla criminalità, ma è questa la vera lotta alla criminalità: contro la mafia italiana, cinese, albanese, russa...! Perchè le forze dell'ordine sanno di fabbriche cinesi illegali, con stranieri schiavizzati, adulti e minori, ma si limitano a dare una multa, alla fine la malavita cinese è potentissima in alcune zone d'Italia, così come la mafia e la 'ndrangheta ormai in tutto lo stivale. Il governo in verità non sta facendo nulla perchè dovrebbe intervenire su se stesso, è questo il reale problema, la divisione del territorio va bene a tutti, loro... noi italiani ci siamo abituati, lasciamo correre, andiamo avanti così da 2000 anni, perchè non continuare, ma forse forse gli stranieri si sono stancati, loro che vengono da territori di guerra o sfruttati dall'imperialismo europeo hanno deciso che ne hanno piene le scatole di vivere da negri, è ora di abbattere il muro del razzismo e dello sfruttamento. Facciamo qualcosa, anche perchè l'integrazione, quella vera giova a tutti e non può partire da loro, deve partire da noi!
Quindi? Che si fà? Aspettiamo che bruci la miccia?

giovedì 7 gennaio 2010

Terrò le mani in tasca


Ogni tanto rimango basita di fronte ai nuovi prodotti in vendita. La scorsa settimana quello che mi ha maggiormente colpito è stata la pubblicità di due nuove raccolte a fascicoli: i crocifissi e le acquasantiere, poi ho guardato sul sito della società in questione e ho trovato anche Chuck Norris, videoenciclopedia della pesca e boiate simili. D'istinto ho pubblicato su facebook e un mio amico mi dice il tipico: "Ma sì, chissenefrega!".
Quest'estate la neo-ministra Michela Vittoria Brambilla alla fine dell'inno italiano saluta la folla con il saluto romano, seguita dal padre; l'ANPI e la casa delle sinistre decide di scendere in piazza e quando alla prima assemblea del PD denuncio una esigua partecipazione mi viene risposto:"Ma sì, chissenefrega!"
Di fronte al riconoscimento della stampa estera e di una parte dell'opinione pubblica italiana relativamente alla falsità dell'attentato subito da Berlusconi, una parte di elettorato risponde con un sonante: "Ma sì, chissenefrega!"
Ma sì, continuiamo a fregarcene di tutto quello che ci propinano, così come abbiamo accettato l'uccisione della televisione pubblica. Dopotutto quando si parlava ancora di "conflitto di interessi" gran parte delle persone rispondeva, indovinate un po'? "Ma sì, chissenefrega!" Guarda a caso adesso il nano non posside più solo tre reti, bensì cinque!
Freghiamocene dell'ambiente, tanto noi tra cinquant'anni saremo morti, i nostri figli penseranno a risolvere la morte del pianeta stesso.
Freghiamocene se vogliono cambiare la costituzione, fa schifo, no? E' vecchia come il cucco, è stata scritta da vecchiacci, ammoderniamoci, passiamo a una nuova forma di governo, tanto chi gioverà di tutto ciò ho la vaga idea che sappiamo già chi sarà.
Freghiamocene se vogliono dedicare una piazza a Craxi, tanto ce ne sono già altre... Freghiamocene se i giudici di mani pulite tra un po' faranno la parte di quelli che hanno sfasciato l'Italia, dopotutto la corruzione c'è dai tempi dei romani e loro sì che avevano raggiunto il potere assoluto in tutta Europa!
Freghiamocene se il divario tra ricchi e poveri è sempre più grande, ai poveri daremo le brioches!

lunedì 4 gennaio 2010

Fasami a morte


Sta notte ho fatto un sogno: un paio di persone a cui vorrei dire quello che di loro penso e volevo urlare, ma la voce non usciva e la cosa mi ha fatto pensare per l'ennesima volta allo stato di coma.
Vi è mai capitato di svenire? A me sì e un paio di volte mi è successa una cosa strana.
La prima volta che mi è successo ero in un periodo piuttosto intenso della mia vita, ero in camera mia, improvvisamente ha cominciato a girarmi la testa, memore delle volte precedenti mi sono preparata vicino al letto e patapumfete sono cascata senza sensi. Mentre ero svenuta ho vissuto una strana esperienza: mi è sembrato che il mio cervello si dividesse in tre livelli di coscienza. Io pensavo di chiamare al telefono un amico, la mia bocca farfugliava e un voce dentro di me mi diceva che stavo male. Quando la voce dentro è riuscita a comunicare con il pensiero ho cominciato a pensare apertamente che stavo male e solo quando ho sentito la mia voce dire "Stefania... stai male!" mi sono ripresa. Più o meno la stessa cosa mi è successa l'ultima volta che ho perso i sensi. Purtroppo non sono riuscita a mettermi in posizione di sicurezza e sono crollata dal water con la testa nel bidet, il mio compagno sentendo un rumore strano (il mio cranio sfracellarsi sul rubinetto) è venuto a vedere e mi ha rialzato. Mi sono ripresa tra le sue braccia, ma io stavo "sognando" di parlare al telefono con mia mamma. Ero convinta di avere il telefono all'orecchio e solo quando mi sono vista allo specchio e mi sono guardata le mani ho capito che in verità non stavo parlando con nessuno, ero solo svenuta.
Questa esperienza mi ha fatto pensare a tutti quei casi in cui persone si sono risvegliate dal coma e hanno dichiarato che mentre erano senza sensi sentivano tutto, solo non riuscivano a reagire: il pensiero non era fasato con l'azione. A parte che mi fa impressione che alcuni, visto il loro stato di incoscienza, sono stati più volte operati senza anestesia e loro sentivano TUTTO... ma soprattutto tutto ciò mi porta a pensare a: "se dovesse succedere a me? cosa vorrei?". Io personalmente non voglio passare giorni, mesi o addirittura anni in una situazione simile, voglio che mi stacchino la spina, che mi lascino andare. Non ho paura di morire, anzi ,visto il mio stato di "agnosticismo" sono curiosa di vedere cosa c'è dopo la fine del mio corpo. Al contrario i cattolici , tanto convinti che c'è la vita eterna, sono estremamente attaccati alla vita terrena e pretendono di insinuarsi anche nelle decisioni dei singoli! Nessuno chiede loro di fare una scelta simile, ma lasciateci morire in pace, già non ci lasciate vivere in pace con le vostre ingerenze, ma almeno morire! Tanto se è vero che abbiamo un anima che sopravviverà al nostro corpo e avete ragione... arriverò da san Pietro, mi darà un calcio in culo e mi sbatterà all'inferno. Meglio così, in paradiso non conosco nessuno!