sabato 12 dicembre 2009

Consumismo mediatico


Non sono una che ama seguire la moda, anzi devo dire che spesso è stata la moda a seguire me e non io lei. Per dieci anni ho lavorato in un'azienda di telefonia mobile, call centre... 200 donnine, tutte insieme, che facevano a gara a chi era la più trendy delle altre. Per dieci anni ho visto e sentito cose inimmaginabili: persone che lavoravano al telefono vestite da modelle solo per far vedere alle altre quanto erano in grado di seguire il diktat dei giornali e delle tv. Io, tra che mi dovevo mantenere da sola e che preferivio spendere i soldi in altre cose, mi sono sentita dire cose spettacolari: ricordo ancora il primo giorno in cui ho lavorato in "collection" (recupero crediti): entro, intimidita dal mio nuovo ruolo in azienda, mi accoglie una tipa, sembrava uscita da "donna moderna" mi vede, mi saluta e urlando esclama: "Ma non ti vergogni? Il verde militare era di moda fino a tre mesi fa, adesso è completamente out!!!" Tutta la tensione è calata all'improvviso capendo che il lavoro era sì diverso, ma la gente era uguale a quella lasciata a rispondere in 190: delle imbecilli! Tralasciamo il fatto che per ben due volte ignara di quale fosse l'ultima moda ho offeso a morte due colleghe: una era vestita con uno straccetto che sembrava un grembiule e io come una deficiente le ho detto che se doveva fare il servizio catering di salire al terzo piano dove c'era la dirigenza in attesa del mega-direttore... lei era della dirigenza e credeva di essere la Paris della situazione. La seconda, in un momento di black-out dei miei pochi neuroni l'ho chiamata contadinella, caspita aveva un completino a fiori: camicettina e gonna a sbuffo con la borsettina in vimini... ma come si fa? Fino a quel giorno era mia amica....non mi rivolse più la parola!

Una miriade di volte mi hanno chiesto se era il caso che indossassi determinati indumenti, ma chissà come mai sono poi diventati di moda e a quel punto erano il must anche di quelle che prima mi avrebbero sputato per lo schifo di vedermeli addosso! Cosa successa anche quest'anno con il viola, mio colore preferito da quando ero piccola: avendo comprato un sacco di cose viola negli scorsi anni, quest'anno sono trendy pure io e ho la rivincta su chi spesso mi ha detto che il viola porta rogna... adesso lo indossano pure loro, chissà se in tasca tengono un ferro di cavallo per compensare, ma sai.... se lo dice "vanity fair" è legge e non si può trasgredire!

Ieri ho portato la mia bimba a fare un giretto in treno: io, mia mamma e la peste in giro per Bergamo. Purtroppo mia mamma è fissata con "Coin" e lì, ahimè, ci ha portato, a parte che mia figlia ha provato tutti i trucchi del piano terra e ci ha fatto fare i 4 piani di scale mobili a velocità razzo senza permetterci di guardare alcunchè... ma ho visto una cosa che mi ha fatto imbufalire contro queste cerebrolese che continuano ad accettare di pagare 23 euro per un paio di leggings, signore.... sono calze, anzi un tempo si chiamavano fuseaux e un'anno fà vi avrebbero fatto rabbrividire, bene queste benedette leggings non possono avere quel costo, vi rendete conto che sono 50.000 delle vecchie lire? Vi rendete conto che al mercato o dai cinesi costano al massimo 7euro? Un terzo!!! Vi redete conto che se per sbaglio si incastra il fermaglio delle chiavi ve le spacca in tre secondi? E' vergognoso, è un insulto contro chi lavora sodo e fa fatica ad arrivare a fine mese!

Lo stesso vale per i vestiti per i bimbi: come fai a chiedere 90 euro per un paio di jeans per un bambino di tre anni? Ed è un prezzo medio... Ok che chi può permettersi un capo simile probabilmente se ne frega se si bucano cadendo o se il bimbo si scorda di non indossare il pannolino, ma è follia! Poi penso pure a quelle povere donne di cui parlavo prima che magari non possono permetterseli, ma per non fare sfigurare il figlio glieli compra comunque, magari rinunciando a qualcosa di necessario per rincorrere un consumismo mediatico assolutamente ridicolo!

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