mercoledì 18 novembre 2009

Sul sarcasmo




Spesso vengo descritta come una provocatrice, sopratutto quando scrivo. Mi sono sempre soffermata a rileggere quello che aveva provocato l'ira del mio interlocutore e spesso mi sono resa conto che quello che loro vedevano come "provocazione" in verità era una lettura sfalsata di quanto da me scritto, quello che gli provocava una reazione di rabbia era in verità la cosiddetta "coscienza sporca" o "coda di paglia"!


Non metto in discussione il fatto che spesso sono eccessivamente sarcastica, ma se si legge la cosa senza sentirsi in colpa si sorride, non ci si arrabbia!


Mi rendo conto che nei miei precedenti post, spesso attacco i cattolici, ma ho notato due reazioni a riguardo, da parte di cattolici credenti e praticanti, ovviamente: una di simpatia e comprensione, l'altra di rabbia e offesa.


Il primo caso di norma è composto dalle persone che hanno una fede e la coltivano credendo nei valori insegnati: amore per il prossimo, carità cristiana, porgere l'altra guancia... Nel secondo da chi usa la religione come arma politica e va in chiesa solo per vedere il completino nuovo della signorina bionda che di norma si siede in terza fila a destra.


Tutto ciò per dire che chi attacco non sono i veri cristiani, ma quelli che giustificano le proprie scelte politiche con la bibbia: l'aborto, la legge sulla fecondazione assistita, il testamento di fine vita, i diritti delle coppie di fatto, i gay... Quelli che il bianco Natale intendono raggiungerlo con l'eliminazione dei neri dal proprio territorio... Quelli che cacciano il parroco perchè in una notte di gelo ha dato ricovero a delle prostitute!


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