.jpg)
Quando si parla di extracomuntari spesso li si accusa di non rispettare le nostre regole e convenzoni sociali. Ieri sera mi è venuto in mente un esempio che può far capire quanto l'integrazione sia importante sotto questo aspetto.
Quando vivevo a Padova ho conosciuto molti arabi, vivendo in appartamento con altri studenti mi sono trovata a viverci insieme. In un caso mi sono trovata a vivere con quattro libanesi appena arrivati da Beirut, sapevano qualche parola di ialiano, dopotutto erano in Italia per studiare, ma non conoscevano alcune delle nostre regole non scritte.
In Medio-Oriente, Cina, Giappone si usa, se si ha gradito la cena, ringraziare con un fragoroso rutto, è educazione, anzi non ruttare è considerata un'offesa verso chi vi ha cucinato un lauto pranzetto.
Essendo in appartamento di studenti non ci eravamo mai accorti di questa usanza, dato che volendo esaltare la nostra libertà di vivere bene, c'era il cosiddetto "rutto libero". Un giorno, uno dei frequentatori del nostro appartamento, invita a cena me e uno degli arabi. A fine cena, davanti ai genitori dell'amico padovano, il libanese rutta come mai prima d'allora, noi rimaniamo basiti di fronte a tanta maleducazione, tacciamo, la madre arrossisce, ingoia amaro, ma finge indifferenza, abituata alla maleducazione dei cosiddetti "giovani d'oggi". Qualche tempo dopo la scena si ripete di fronte a un'altra madre venuta in visita di un altro compagno d'appartamento italiano e anche in quel caso non diciamo niente. Alla terza volta decidiamo di intervenire e così comunichiamo all'extracomunitario incivile che queste sue fragorose digestioni sono imbarazzanti, lui cade dalle nuvole e ci spiega che appunto il non ruttare per loro è indice di maleducazione e non il contrario.
Questo cosa ci insegna? Se avessimo continuato a tacere, lui avrebbe collezionato figuracce, sarebbe stato definito un maleducato o peggio, mentre semplicemente alcune nostre convenzioni sono incomprensibili per chi è cresciuto in una cultura lontana dalla nostra.
Questo è solo un esempio, ma ne potrei trovare altri che dimostrano come spesso per evitare critiche che potrebbero a prima vista sembrare ovvie ci limitiamo a giudicare il comportamento di persone che semplicemente ignorano regole non scritte che noi riteniamo ovvie!
Nessun commento:
Posta un commento