lunedì 30 novembre 2009

Tolkien xenofobo?


Perchè all'ignoranza rispondiamo con altrettanta ignoranza?

Notizia di venerdì 27 novembre 2009: Roma, asilo intitolato "la contea degli hobbit" pd insorge contro simbolo dichiaratamente di destra.... IGNORANTI!

O geni? Qui sorge un dubbio: o solo noi italiani abbiamo capito il vero significato de "il signore degli anelli" e dei libri connessi, tipo "lo hobbit" che secondo la "cultura" italiana rappresentano valori di destra; o tutto il resto del mondo, dove questi libri sono riconosciuti dalla sinistra come rappresentanti di valori fondanti!

Basta sapere i rudimenti della storia per capire che l'interpretazione italiana è una violenza sugli scritti di J.R.R. Tolkien! Come può la destra xenofoba riconoscersi in principi di amicizia tra razze differenti?

Come può un politico del pd rispondere dicendo che è sottocultura fascista intitolare un asilo agli hobbit quando in verità lo stesso hobbit rappresenta uno stile di vita, in cui ci si può riconoscere o meno, ma che è aperto ad amicizie con esseri differenti per poter raggiungere il grande scopo di vivere in pace, tutti insieme, in un mondo libero! Come può un politico di centro sinistra cadere nella trappola dell'ingnoranza e combattere ciò che in verità è un bene, basta fare capire che l'interpretazione di estrema destra è, come già detto, una travisazione degli scritti di Tolkien!

Non si può rispondere all'ignoranza di gente come oggi Castelli che spara la prima cosa che pensa svuotando la vescica la mattina appena sveglio, pestando solo i piedi e dicendo che non va bene, non va bene perchè? Per fortuna che c'è stata una reazione unanime contro l'inserimento della croce nella bandiera italiana e ammetto di essermi spaventata sentendo le parole di La Russa... ero d'accordo con lui... spaventoso!!! Sto vivendo un incubo e me ne rendo conto solo a tratti, per fortuna!!!


domenica 29 novembre 2009

Rinascita di un partito?


Ce l'ho fatta ho taciuto per 11 giorni, fino ad oggi, fino al congresso mi sono ripromessa di tacere e pensare....

Sì in effetti con qualcuno ho parlato, ma ho evitato di fare uscite clamorose... Ne avrei un paio in mente, ma potrei litigare fragorosamente e tradire la mia promessa di moderazione. A parte che non capisco il termine "moderazione" in effetti, o meglio non capisco in che senso: parliamo in maniera moderata, mantenendo un low profile, vestiamo casual o usciamo solo con politica che non scontenti nessuno, un po' appianante, per essere certi: annacquata?

Io credo che nell'epoca di internet, delle E-mail, delle chat la comunicazione debba essere veloce. Molte mie amiche si lamentano perchè nelle comunicazioni via pc si utilizzano molti acronimi, molti inglesismi e loro non conoscendo l'inglese vanno in crisi perchè non sanno mai se è italiano o che! Piano piano imparano e cominciano a comunicare velocemente, cosa necessaria quando hai pochi minuti e vuoi parlare con una persona. Come possiamo riavvicinare i giovani facendo loro sermoni da 20 minuti per dire poco niente se non la volontà di far crescere un partito? Non riusciremo mai a includere i giovani se non comunichiamo in maniera veloce e non riusciremo nemmeno a comunicare con i media con queste modalità! Ma sopratutto non li avvicineremo mai dicendo cose scontate e non prendendo mai decisioni nette su nessuno aspetto della vita quotidiana! La gente si aspetta che un partito prenda posizione! I nostri avversari sono vincenti proprio perchè prendono posizioni forti e nette, loro chiudono, noi dobbiamo aprire! Così come loro istillano l'odio verso il diverso, noi dobbiamo istillare la voglia di interculturalità! E dobbiamo dirlo forte, con chiarezza e sinteticità!

Abbiamo lasciato per strada un ecatombe di delusi e tra questi molti stanno aspettando da due anni che si prenda posizone su qualcosa, ma non quando il caso è ormai dimenticato, subito! Le discussioni vanno fatte, apertamente senza remore o giri di parole e si devono prendere decisioni che vanno poi portate avanti unitariamente, anche se qualche cosa l'avremmo voluta un po' differente da com'è! La cosa importante è parlarne e arrivare a una conclusione perchè la politica deve essere quella del gruppo non quella di una parte di esso, ci deve essere la massima condivisione possibile per poter essere un partito e non una microdittatura. Andare d'accordo con chi ha un punto di vista completamente differente dal proprio è difficile, ma rimanendo nell'educazione e nel rispetto dell'altro ci si può confrontare, pur rimando convinti della propria ragione.

Se chiediamo a chi è deluso dalla politica di centro sinistra ci dirà che lo è perchè pur litigando continuamente su tutto non è mai stata presa una decisione chiara su niente! Quando si era al governo si è caduti per indecisione, mentre il nano di decisioni ne prende, fin troppe, ma la gente lo stima per questo, per il suo essere autorevolmente autoritario!

Noi ci prendiamo a mazzate sui denti da soli, lui le scosta a suon di leggi le mazzate!

Ma se veramente siamo stanchi di stare in questo non-regime.... lo VOGLIAMO DIRE O NO?

mercoledì 18 novembre 2009

Sul sarcasmo




Spesso vengo descritta come una provocatrice, sopratutto quando scrivo. Mi sono sempre soffermata a rileggere quello che aveva provocato l'ira del mio interlocutore e spesso mi sono resa conto che quello che loro vedevano come "provocazione" in verità era una lettura sfalsata di quanto da me scritto, quello che gli provocava una reazione di rabbia era in verità la cosiddetta "coscienza sporca" o "coda di paglia"!


Non metto in discussione il fatto che spesso sono eccessivamente sarcastica, ma se si legge la cosa senza sentirsi in colpa si sorride, non ci si arrabbia!


Mi rendo conto che nei miei precedenti post, spesso attacco i cattolici, ma ho notato due reazioni a riguardo, da parte di cattolici credenti e praticanti, ovviamente: una di simpatia e comprensione, l'altra di rabbia e offesa.


Il primo caso di norma è composto dalle persone che hanno una fede e la coltivano credendo nei valori insegnati: amore per il prossimo, carità cristiana, porgere l'altra guancia... Nel secondo da chi usa la religione come arma politica e va in chiesa solo per vedere il completino nuovo della signorina bionda che di norma si siede in terza fila a destra.


Tutto ciò per dire che chi attacco non sono i veri cristiani, ma quelli che giustificano le proprie scelte politiche con la bibbia: l'aborto, la legge sulla fecondazione assistita, il testamento di fine vita, i diritti delle coppie di fatto, i gay... Quelli che il bianco Natale intendono raggiungerlo con l'eliminazione dei neri dal proprio territorio... Quelli che cacciano il parroco perchè in una notte di gelo ha dato ricovero a delle prostitute!


domenica 15 novembre 2009

La culla delle civiltà




Riparto dai crocifissi per fare una semplice considerazione: sto vedendo sempre più spesso comparire notizie su sindaci o amministrazioni comunali che deliberano l'obbligo di esporre il crocifisso nelle aule, pena una multa alla scuola stessa. Premesso che se portassero in consiglio comunale una cosa simile probabilmente nel mio comune verrebe messo in atto con l'unanimtà dei voti... Beh questa è una cosa che mi fa veramente arrabbiare! Il termine che decrive meglio il mio sentire è in inglese "get mad", diciamo che mi manda fuori dai gangheri!


Ma scusate un attimo... da una parte si impone di NON esporli, ma per una pacifica difesa dei nostri valori lo IMPONIAMO con minaccia di multa a enti che si sa, non hanno nemmeno più i soldi per pagarsi la carta igienica!!!! Diciamocelo: li stiamo mettendo in croce sti poveri presidi!!!


Se non ricordo male siamo in un paese democratico: perchè in una delle tante riunioni con i genitori non si mette all'ordine del giorno la votazione sulla cosa, in modo che nessuno possa più dire nulla a riguardo? Se in una classe la maggioranza vuole l'esposizione del crocifisso lo si espone e chi è contro se la mette via e (ovviamente) idem il contrario. Chi deve stare bene in una classe non sono gli amministratori locali, sono gli alunni e il personale didattico! Io poi perfezionerei la cosa esponendo i principali simboli delle religioni presenti in quella classe: in modo da non offendere nessuno. Ovviamente se la scelta cadesse sull'esporre il crocifisso.


Perchè quello che non capiscono i cattolici è che la sensibilità non è una caratteristica tipica loro, ma di tutti gli esseri umani di tutte le religioni! Logico, se penso al fenomeno politico collegato con il crocifisso e la battaglia fatta a riguardo, vedo in primo piano la destra, ma nemmeno nella sinistra c'è stata una chiara posizione di accettazione della sentenza. Non entro nel merito perchè potrei offendere qualcuno, quello che voglio dire è che ci si sta attaccando su valori antichi e già superati in passato, stiamo ritornando al medioevo! Siamo in un epoca di globalizzazione e dobbiamo accettarlo e capire cosa implichi una simile apertura. Ci fanno tanto comodo gli extracomunitari, ma vogliamo che vivano nei ghetti! Loro con loro, noi con noi... noi con le nostre consuetudini sbandierate come ideali, loro con le loro da tenere nelle loro case, perchè non vogliamo nemmeno vedere, perchè sono diverse dalle nostre, perchè sicuramente ci fanno schifo! A parte che mi fa orrore pensare che persone vicino a me vivano in certe condizioni solo perchè sono nate in un paese differente dal mio, ma vi assicuro che molte LORO abitudini sono molto simili alle nostre! In Italia c'è un amore viscerale per gli USA, ma sono convinta che se un milione di americani venissero con le loro abitudini e con la loro arroganza a "colonizzare" l'Italia, li odieremmo molto di più degli extracomunitari che ci hanno "invaso"! Ricordiamoci che il Mediterraneo è considerata la culla dell'umanità, i popoli che lo hanno abitato da sempre si sono influenzati culturalmente e non siamo poi così distanti gli uni dagli altri!


sabato 7 novembre 2009

Il rutto giudicato


Quando si parla di extracomuntari spesso li si accusa di non rispettare le nostre regole e convenzoni sociali. Ieri sera mi è venuto in mente un esempio che può far capire quanto l'integrazione sia importante sotto questo aspetto.

Quando vivevo a Padova ho conosciuto molti arabi, vivendo in appartamento con altri studenti mi sono trovata a viverci insieme. In un caso mi sono trovata a vivere con quattro libanesi appena arrivati da Beirut, sapevano qualche parola di ialiano, dopotutto erano in Italia per studiare, ma non conoscevano alcune delle nostre regole non scritte.

In Medio-Oriente, Cina, Giappone si usa, se si ha gradito la cena, ringraziare con un fragoroso rutto, è educazione, anzi non ruttare è considerata un'offesa verso chi vi ha cucinato un lauto pranzetto.

Essendo in appartamento di studenti non ci eravamo mai accorti di questa usanza, dato che volendo esaltare la nostra libertà di vivere bene, c'era il cosiddetto "rutto libero". Un giorno, uno dei frequentatori del nostro appartamento, invita a cena me e uno degli arabi. A fine cena, davanti ai genitori dell'amico padovano, il libanese rutta come mai prima d'allora, noi rimaniamo basiti di fronte a tanta maleducazione, tacciamo, la madre arrossisce, ingoia amaro, ma finge indifferenza, abituata alla maleducazione dei cosiddetti "giovani d'oggi". Qualche tempo dopo la scena si ripete di fronte a un'altra madre venuta in visita di un altro compagno d'appartamento italiano e anche in quel caso non diciamo niente. Alla terza volta decidiamo di intervenire e così comunichiamo all'extracomunitario incivile che queste sue fragorose digestioni sono imbarazzanti, lui cade dalle nuvole e ci spiega che appunto il non ruttare per loro è indice di maleducazione e non il contrario.

Questo cosa ci insegna? Se avessimo continuato a tacere, lui avrebbe collezionato figuracce, sarebbe stato definito un maleducato o peggio, mentre semplicemente alcune nostre convenzioni sono incomprensibili per chi è cresciuto in una cultura lontana dalla nostra.

Questo è solo un esempio, ma ne potrei trovare altri che dimostrano come spesso per evitare critiche che potrebbero a prima vista sembrare ovvie ci limitiamo a giudicare il comportamento di persone che semplicemente ignorano regole non scritte che noi riteniamo ovvie!

venerdì 6 novembre 2009

Il crocifisso della discordia



In questi giorni è scoppiata la polemica relativamente al crocifisso nelle scuole italiane. Quello che mi infastidisce non è la difesa di un simbolo cattolico, ma il come lo si sta difendendo.

Su facebook sono nati vari gruppi in difesa del crocifisso e molti, purtroppo, vedono questa richiesta come una forma di violenza da parte degli stranieri in Italia. Si chiede agli stranieri di tornarsene a casa propria, ma io che sono dichiaratamente agnostica e italiana di nascita, dove me ne devo andare? Non ci sono stati agnostici al momento esistenti al Mondo, che faccio? Ormai qualsiasi cosa si dica o faccia sul campo religione ce la si prende con gli straneri, senza consierare che la maggior parte dei neri africani sono più cattolici di noi e senza considerare che Gesù Cristo è riconosciuto come profeta anche dai musulmani; al posto di crescere sfruttando l'integrazione stiamo degenerando incredibilmente nell'ignoranza e nell'odio razziale. Ricordiamoci inoltre che la richiesta di togliere il crocifisso dalle aule scolastiche è stata fatta da degli italiani! Nessuno vuole minare le nostre tradizioni, nessuno vuole mettere in secondo piano la religione cattolica, ma vanno riconosciute anche le altre religioni al pari di quella vaticana. Io sono "uscita" dalla religione cattolica perchè dietro a principi di vitale importanza, c'è una ipocrisia incredibile: si parla di amore verso il prossimo e di aiutare chi è in difficoltà, ma poi si rispettano solo coloro i quali sono stati battezzati e la domenica vanno a messa.

Nella scuola italiana si festeggiano principalmente feste cattoliche: il santo patrono, il Natale, la Pasqua, senza considerare che anche le altre religioni hanno feste da rispettare, non mi sembra che nessuno chieda questo, anche se sarebbe corretto considerare anche queste feste...

Ieri ho visto un cartone animato con la mia bimba: "Manny tuttofare, una festa davvero speciale" http://www.youtube.com/watch?v=sDG2jetyKmE e mi ha fatto molto piacere che pur parlando principalmente del Natale, dimostra come anche le altre religioni hanno feste simili in cui si sta insieme per amore e non solo per convenzione, cosa invece presente nel Natale, che di cattolico ormai ha ben poco, ci si preoccupa solo di fare regali e i buonisti, gente che non ti guarda nemmeno in faccia, a Natale ti tratta come se fossi il miglior amico mai avuto! Parenti che se potessero ti taglierebbero la gola, a Natale ti propongono cene fiume dove l'ipocrisia la fa da padrone.


Ricordiamoci due cose: uno, se fossimo rimasti fissi su alcune tradizioni saremmo ancora al medioevo; due, non possiamo arrogarci del diritto di essere superiori a qualcun'altro.


Quello che mi fa più pena è il non voler guardare oltre il proprio naso: la maggior parte delle persone con cui ho parlato di interculturalità si rifiuta di conoscere altre culture, gli stranieri fanno schifo a priori, molti non conoscono nemmeno uno straniero e si rifiutano di entrarci in contatto, ma non mi sembra che questo sia l'insegnamento cattolico e non mi sembra che questo comportamento di chiusura dia il diritto di giudicare alcuno, dato che se ascoltiamo solo i giudizi di chi si fa portatore di idee piene solo di odio come i leghisti, beh dove vogliamo andare? Vogliamo uccidere tutti quelli che sono nati fuori dai confini padani? Chiudiamo i confini della Padania stile Germania Est? Ma sì, facciamo un muro a livello del Po e sulle alpi, così sì che saremo ricchi, felici e di pura razza ariana!


Insomma, cerchiamo di aprire la mente, di vedere le cose dall'esterno, di ricordarci da dove veniamo e la nostra storia e poi cerchiamo di capire che TUTTI abbiamo diritto di stare bene, non solo i cattolici, TUTTI!!!